VIRGINIA GUASTELLA
GLI SPECCHI DI VIRGINIA
Le composizioni di Virginia Guastella hanno sempre qualcosa di elegantemente elusivo.
Pur essendo molto espressive e senza alcun timore di gesti espliciti, quando non dichiaratamente teatrali, lasciano comunque la sensazione che l’autrice tenga per sé alcuni dettagli, come se il rilevarli interamente a chi ascolta ne causasse l’evaporazione.
Come tutti gli autori della sua generazione, Virginia è passata attraverso un paesaggio dove le ceneri delle vecchie avanguardie avevano smesso da anni di fumare, e solo ne rimanevano pochi detriti.
Allo stesso tempo una rinnovata consapevolezza del ruolo di chi scrive musica aveva indotto molti autori a recuperare materiali che una volta sarebbero stati assolutamente tabù, dalla cantabilità esplicita a un ritrovato uso della consonanza. Tuttavia la musica presente in questo disco è totalmente aliena da nostalgie del passato o anche dal divertimento un po’ cinico di certi assemblatori postmoderni di citazioni. Ogni frase, ogni gesto vivono di una propria assoluta sincerità e volontà comunicativa, sia che il discorso nasca maggiormente astratto (come nel quartetto per archi “Sinopia N°1”) sia nei momenti di maggior immediatezza sonora (come nelle suggestioni armoniche derivate dal jazz nel brano pianistico “In a real landscape”).
Virginia, però, sa bene che svelare completamente le proprie carte non è una buona tattica per chi gioca, quindi alcune (forse quelle a cui è più legata personalmente) le tiene ben strette a sé.
Il fascino di questa musica, quindi è anche in questo “non detto”, nella raffi natezza delle sue movenze, nella pronuncia a volte sibillina di immagini e simboli.
L’utilizzo di forme in ogni caso chiare, con linee melodiche dalla direzionalità evidente è uno stratagemma che permette a Virginia di arrivare a chi ascolta direttamente senza passare attraverso fumose spiegazioni teoriche, un atteggiamento che deriva certo dal suo essere una musicista impegnata direttamente e quotidianamente nel mondo delle performance dal vivo, della diretta pratica musicale.
Nel trio per sassofono, flauto e piano ”...à bout de souffle...” frammenti melodici taglientie nervosi gall eggiano in un liquido scuro spesso incorniciato da ampie zone di silenzio.
Nessuna dialettica “tradizionale” sta alla base del dialogo tra i tre strumenti, nè sono presenti accenni a forme classiche di qualsiasi tipo, eppure la coerenza delle fi gure è tale da tenere sempre desto l’interesse di chi ascolta.
Carlo Boccadoro
THE MIRRORS OF VIRGINIA
The music of Virginia Guastella is always elegant and poetic. Even if it is very expressive and fearlessly clear in its gestures, while at the same time not overtly theatrical, it gives us the feeling that the composer has kept the workmanship out of full view, kept some details to herself, as if their complete revelation would cause its elusiveness to vanish or evaporate.
Like other authors of her generation, Virginia passed through a landscape where the ashes of the avantgarde were completely cold, not even a few pieces still smoking, just the debris and residues remained. At the same time, a new awareness of the composer’s role pushed a lot of authors to recover materials that once were totally taboo: clear cantabile figures or a new way of restoring the use of consonance, for example.
However, the music of this album is far away from fulfi lling any nostalgia for the past or from the cynical entertaining of some postmodernist quote-compilers. Each phrase, each gesture lives on its own frankness and communicative intent whether in the mainly abstract discourse that arises in the string quartet, Sinopia N°1 or when moments have an immediate impact, for example in the harmonically evocative choices derived from jazz in the piece for solo piano, In a real landscape. But, Virginia knows that a real poker player keeps some of her cards close to her chest.
So, the charm of her music is in its subtle but consummate craftsmanship, in the sophistication of the movements, sometimes in the enigmatic representation of images and symbols.
The use of clear structures, with melodic lines and their evident directions, is a characteristic that lets Virginia communicate directly with her audience without any theoretical or vague explanation; it is an approach that derives from her being daily a musician involved, in the world of live performances.
In the trio for flute, alto sax and piano ...à bout de souffle... the melodic fragments are nervous and sharp. They float in a dark liquid that is often framed by speechless/silent episodes. No traditional dialectic is at the bottom of the dialogue among the three instruments.
Furthermore, there are no references to classical forms at all. In spite of this, the coherence of the fi gures is always so strong that it catches and maintains a high listener.
Carlo Boccadoro
Un breve accenno ... del nuovo
CD ... "buon ascolto"
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01. Sinopia N. 1 per quartetto d'archi (Edizioni RaiCom-2013) - 10'25"
Quartetto Prometeo - Accademia Chigiana (live recording), Giulio Rovighi, violino - Aldo Campagnari, violino -
Massimo Piva, viola - Francesco Dillon, violoncello.
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02. ...à bout de souffle… per trio (fl, sax e pf) (Edizioni RaiCom-2013) - 5'07"
Nyky Trio - Filip Kutev Concert Hall di Sofi a (Bulgaria) (live recording Andrea Biagini, flauto - Michele Bianchini, alto sax - Irene Boschi, pianoforte. |
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03. Zaira tra le misure del suo spazio . per orchestra (inedito-2015) - 5'55"
Orchestra de I Pomeriggi Musicali diretti da Aldo Ceccato – Teatro Dal Verme (Milano)
Commissione de I Pomeriggi Musicali (live recording) |
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04. In a real landscape. per pianoforte (M.A.P. Editions-2013) - 8'33"
Virginia Guastella, pianoforte - Studio M.A.P. Milano |
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05. So far* so good per ensemble (Edizioni RaiCom-2014) - 9'37"
Ensemble Sentieri Selvaggi diretti da Carlo Boccadoro – Teatro Elfo Puccini (Milano)
Commissione dei Sentieri Selvaggi (live recording), Paola Fre, flauto - Mirco Ghirardini, clarinetto - Andrea Dulbecco, vibrafono,
Andrea Rebaudengo, pianoforte - Piercarlo Sacco, violino - Aya Shimura, violoncello. |
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06. D'amore su corde per chitarra e viola d'amore (inedito-2013) - 9'52"
Giacomo Baldelli, chitarra - Marco Fusi, viola d'amore (live recording) |
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07. Biforcazione binaria per pianoforte (M.A.P. Editions-2013) - 7'24"
Virginia Guastella, pianoforte - Studio M.A.P. Milano |
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08. Not in my name Cadenza per sax contralto (Edizioni RaiCom-2006/2014) - 3'31"
Michele Bianchini, sax - Eastman School of Music - University of Rochester (USA)
(live recording) |
Etichetta
MAP CLASSICS
Catalogo N°MAPCL 10044
Anno 2016 |
Produzione
M.A.P. EDITIONS S.r.l.
Distribuzione
M.A.P. EDITIONS S.r.l. |
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